Patrocinato da
Il Roma Web Fest, oltre ad essere il primo festival italiano dedicato alle web serie, presenta una novità assoluta che siamo sicuri riscuoterà molto successo, ovvero la categoria Fashion Film, dedicata esclusivamente alla moda. Abbiamo quindi deciso di scambiare quattro chiacchiere con Valeria Oppenheimer, curatrice di questa sezione.
1) Valeria, come è nata l’idea dei Fashion Film?
Allora, io e Janet De Nardis, direttrice artistica del Roma Web Fest, siamo amiche da tantissimi anni e ci siamo conosciute nel mondo della moda quando entrambe lavoravamo come indossatrici. Parlando di questa iniziativa che lei aveva deciso di lanciare con notevole successo e determinazione, abbiamo pensato che io potessi occuparmi di una categoria che sia io sia Janet amiamo moltissimo, ovvero il “Fashion”.
2) Che tipo di risposta avete avuto da parte del pubblico?
Ottima direi. Io e Janet abbiamo creduto molto in quest’idea e ci è andata bene. Abbiamo ricevuto numerosi lavori, di buon livello, anche da parte di neofiti che hanno deciso di cimentarsi in una nuova “sfida”. Infatti ci sono stati inviati non solo video “brandizzati” ma anche materiali senza riferimenti a marche o personaggi specifici ma che hanno un forte impatto visivo e che sono sicura riscuoteranno un notevole successo di pubblico.
3) Che consiglio daresti a tutti coloro che volessero girare un “Fashion Film”?
Innanzitutto, come sempre nella vita, non bisogna mai aver paura di sperimentare e di lanciarsi in una nuova avventura, soprattutto ora che gli strumenti ce lo permettono. Infatti grazie al web ognuno è in grado di creare in poco tempo e con pochi soldi un ottimo prodotto che può essere visto potenzialmente da milioni di persone!! Cosa che in TV o al cinema non è assolutamente possibile. Io credo quindi che oggi abbiamo la possibilità di essere sponsor di noi stessi, mettendoci tutto il coraggio, la forza e la determinazione che possediamo. Fatevi conoscere quindi trasmettendo al pubblico le vostre emozioni e i concetti che volete esprimere, senza timori o timidezza, in fondo il bello del web è proprio questo, ovvero la sua democraticità e libertà artistica.
23/09/2013
Patrocinato da
Patrocinato da